sabato 31 ottobre 2009
Una croce è una figura geometrica che è fatta di due linee o barre che si incrociano con un angolo retto, in maniera tale che una di esse (o tutt'e due) venga divisa a metà. È uno dei simboli umani più antichi, e di fatto la croce è un simbolo usato in molte religioni.
croce: tipico simbolo cristiano posto su tante vette delle montagne italianeLe prime croci che la storia archeologica ricorda risalgono all'antica Mesopotamia: in particolare la croce, era simbolo del pianeta-dio Nibiru nella cosmogonia sumera, poi del dio Tammuz (Dumuzi in sumero) degli abitanti di Tiro , rappresentante fondamentalmente l'organo genitale maschile. (Tammuz non era altro che il dio della Fertilità).
Per la maggioranza dei cristiani la Croce cristiana è un simbolo dell'amore di Dio, in quanto è una rappresentazione della morte che Cristo ha voluto. Egli ha voluto soffrire e morire in croce per redimere gli uomini. Secondo una leggenda l'albero dal quale fu ricavato il legno della Croce nacque da uno dei tre semi (cedro, cipresso, pino) posto nella bocca di Adamo alla sua morte. Secondo un'altra versione della leggenda, nella bocca di Adamo alla sua morte fu posto un ramoscello dell'Albero della Vita donato al figlio Set dall'Arcangelo Michele, che poi crebbe dando vita ad un nuovo albero.
Il quadrato e la croce sono simboli riconosciuti universalmente della terra, intendendo per terra tutto quello che è opposto alla trascendenza, e non quello che si riferisce al pianeta Terra.
Il simbolo di Odino nella mitologia norrena era una croce in un cerchio.[senza fonte]
La svastica è una croce con uncini. È un simbolo molto antico che fu adottato dal partito Nazista tedesco.
Anche l'ankh egiziano è una croce.
C'è anche un'altra croce conosciuta come la "Croce di Lorena" (a volte chiamata pure "Vera Croce"). Essa si distingue per il fatto di avere due traversine verticali un po' più corte che la traversina originale che si trova nella parte superiore.
Significativa anche la ricorrenza della croce come simbolo nell'animè Neon genesis Evangelion. Al termine della base della Nerv giace infatti un angelo inchiodato ad un'enorme croce e trafitto da una lancia. Anche nel finale "End of Evangelion" la ricreazione dell'"albero della vita" passa dalla formazione di un'enorme croce nel mezzo della quale giace l'Evangelion 01.
Simbolo esoterico
IL centro.
SIGNIFICATO ESOTERICO DEL CENTRO
Il centro è uno dei simboli esoterici fondamentali. Esso rappresenta l’Uno, l’origine di tutte le cose, il principio primo da cui ha inizio la creazione. Il Centro è essenzialmente il Principio: il centro principiale, a partire dal quale tutto ha origine, il punto indiviso, senza dimensione né forma, immagine perfetta dell’Unità primigenia e finale in cui ogni cosa trova inizio e fine, perché tutte le cose ritornano all’energia principale che le ha create, riunendosi alla perfezione assoluta. Il centro è l’Essere puro, l’Assoluto, il Trascendente, diffuso nello spazio-tempo materiale, che altro non è che l’irradiazione dell’Assoluto. Senza tale riferimento naturale, lo spazio-tempo non sarebbe che privazione, vuoto nel caos. Per gli antichi, il cielo non è che un mare, in cui la Stella Polare manifesta il punto primordiale dell’oceano celeste, del quale il mondo è solo una frangia esterna, l’ultima creata.
Lemniscata
il simbolo dell'infinito,l'otto rovesciato,è senza dubbio il mio simbolo esoterico preferito.
L’idea generale di “Infinito”, che si salda fortemente al concetto di soprannaturale e che rappresenta, dunque, un elemento fondamentale del supporto razionale alle istanze della nostra fede, è uno dei pilastri fondamentali sui quali poggia non solo la filosofia cristiana, ma anche il pensiero matematico.
L'esoterismo
Il termine deriva dal greco esoterikos (interno, dentro) e storicamente si riferisce ai sacri misteri presenti in tutti i paganesimie nel cattolicesimo. In Grecia esistevano i misteri eleusini, orfici e dionisiaci. Nell'impero romano si diffusero pure quelli di Mitra e Iside.
Nel 1992 Antoine Faivre, titolare della cattedra di "Storia delle correnti esoteriche nell'Europa moderna e contemporanea" all'EPHE di Parigi, ha proposto la prima definizione storico-religiosa della nozione di esoterismo. Secondo Faivre,[1] il quale metodologicamente circoscrive la sua analisi all'ambito delle correnti moderne e contemporanee dell'Occidente, è esoterica ogni dottrina e forma di pensiero che si basi sui quattro principi seguenti:
1.l'esistenza di una corrispondenza analogica tra il microcosmo e il macrocosmo (l'essere umano e l'universo sono l'uno il riflesso dell'altro);
2.l'idea di una natura viva, animata;
3.la nozione di esseri angelici, di mediatori tra l'uomo e Dio, ovvero di una serie di livelli cosmici intermedi tra la materia e lo spirito puro;
4.il principio della trasmutazione interiore.
A questi quattro principi fondamentali vanno aggiunti i due seguenti, considerati complementari:
5. la pratica della confluenza delle fonti dottrinali;
6. il principio della trasmissione iniziatica.
È evidente che a tali criteri corrispondono le maggiori espressioni di quello che comunemente viene chiamato "esoterismo" occidentale, quali l'alchimia, la cabala, l'ermetismo, la teosofia. I criteri di Faivre però lasciano fuori dalla nozione di esoterismo la maggior parte delle correnti new age e neopagane, come pure le tradizioni massoniche e le tante correnti mistiche minoritarie, occidentali ed orientali, che hanno contribuito a fondare l'esoterismo contemporaneo. Per tale motivo (cioè per il fatto che tali criteri siano poco "comprensivi"), la criteriologia di Faivre è stata criticata da altri storici delle religioni, per esempio Kocku von Stuckrad. Ciò nonostante, essa resta un punto di riferimento centrale per tutti coloro che si interessano seriamente di esoterismo e vogliono studiare quest'ultimo dal punto di vista storico-religioso.
Nel 1992 Antoine Faivre, titolare della cattedra di "Storia delle correnti esoteriche nell'Europa moderna e contemporanea" all'EPHE di Parigi, ha proposto la prima definizione storico-religiosa della nozione di esoterismo. Secondo Faivre,[1] il quale metodologicamente circoscrive la sua analisi all'ambito delle correnti moderne e contemporanee dell'Occidente, è esoterica ogni dottrina e forma di pensiero che si basi sui quattro principi seguenti:
1.l'esistenza di una corrispondenza analogica tra il microcosmo e il macrocosmo (l'essere umano e l'universo sono l'uno il riflesso dell'altro);
2.l'idea di una natura viva, animata;
3.la nozione di esseri angelici, di mediatori tra l'uomo e Dio, ovvero di una serie di livelli cosmici intermedi tra la materia e lo spirito puro;
4.il principio della trasmutazione interiore.
A questi quattro principi fondamentali vanno aggiunti i due seguenti, considerati complementari:
5. la pratica della confluenza delle fonti dottrinali;
6. il principio della trasmissione iniziatica.
È evidente che a tali criteri corrispondono le maggiori espressioni di quello che comunemente viene chiamato "esoterismo" occidentale, quali l'alchimia, la cabala, l'ermetismo, la teosofia. I criteri di Faivre però lasciano fuori dalla nozione di esoterismo la maggior parte delle correnti new age e neopagane, come pure le tradizioni massoniche e le tante correnti mistiche minoritarie, occidentali ed orientali, che hanno contribuito a fondare l'esoterismo contemporaneo. Per tale motivo (cioè per il fatto che tali criteri siano poco "comprensivi"), la criteriologia di Faivre è stata criticata da altri storici delle religioni, per esempio Kocku von Stuckrad. Ciò nonostante, essa resta un punto di riferimento centrale per tutti coloro che si interessano seriamente di esoterismo e vogliono studiare quest'ultimo dal punto di vista storico-religioso.
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